
Brescia – Domenica 14 ottobre 2012
Trascrizione dell’intervento “a braccia” del giornalista Edmondo Bertussi (Bresciaoggi) in occasione della presentazione del libro “Terra di confine, Collio e il suo territorio nella Grande guerra” tenuta alla Fiera del Libro a Brescia il 14 ottobre 2012.
Mi chiedevo ieri sera come faccio a sintetizzare con qualche parola breve una cosa così importante.
Ho definito questo libro prezioso e pudico come ogni dono d’amore…!
Quando è nata l’ associazione, vi spiego perché, mi ha telefonato l’amico Fabio Lazzari, ho detto l’associazione…? Poi quando mi sono visto davanti le persone mi è venuta in mente un immagine; Mabesolani per esempio, nell’85 scriveva, faceva un bel libretto pubblicato dalla Grafo, parlo del 1985: “Cari saluti da Collio”.
Poi altri amici che sapevo; il papà di Fabio appassionatissimo di storia, Giovanni Cometti e i suoi amici che raccoglievano cartoline eccetera; mi è sembrato quando mi hanno chiamato di vederli emergere come i fiumi carsici, questa gente che vent’anni fa, trent’anni fa ha cominciato queste ricerche per amore del proprio paese.
Perché ho definito questo libro prezioso, non è bello, lo dirò dopo per la sua immagine grossa, piena di fotografie, non per tutte queste cose: è bello per quello che sa esprimere…!
E mi ritrovo questa gente tutta assieme in questa impresa dell’associazione, compreso anche, lo ricordiamo gente come Ronchini, gente che cammina e sta restaurando per esempio mi dicevano, il vecchio mulino, lo sta restaurando lui nella sua azienda.
Premessa di questi anni, perché qui non dobbiamo dimenticare “Quassù le nuvole sono come pensieri che volano”, bellissimo libro su Collio, che è veramente un libro fondamentale per conoscere Collio, e se qualcuno conosce la nostra valle ci si ritrova; poi l’anno scorso una mostra delle cartoline, e adesso arriva questo libretto, ho detto è un atto d’amore collettivo perché, proprio questo gruppo non ha di fronte fama o voglia di guadagnare. Lo fa per affetto per il proprio paese.

Io mi limiterò ora proprio solo a questo perché guardate che dietro c’è veramente il lavoro di decine di anni, ma non solo di loro, delle loro famiglie, degli amici e si riassume poi questo nella bellissima mostra che tra l’altro vi ricordo, se non l’avete ancora vista, rimarrà aperta fino al 15 gennaio, basterà telefonare in Comune o a loro e poi questo libro è stata una cosa secondo me emozionante perché, anche perché è un’associazione che è’ profondamente legata alla sua terra.
Hanno scelto un simbolo, un Cristogramma che è scolpito su una colonna a Memmo, nella vecchia chiesa di Memmo. Questo vuol dire ricollegarsi in pieno alle proprie radici, dicevo, hanno adottato come simbolo il Cristogramma quello che noi leggiamo IHS sulle croci, anche questo è già un atto d’amore per il proprio paese, per le proprie tradizioni e per la propria gente e poi vedete il libro è emozionante guardate vi dicevo non tanto per la veste tipografica.
Ad esempio a pagina settantotto trovate le ragazze che portavano il vino al Maniva nei barili e sulle spalle, ma guardate i piedi, sono piedi nudi…! Ogni fotografia racconta vicende, basta saperle guardare, basta saper voler bene ai nostri luoghi.
Poi anche quel gesto di voler chiudere il libro con il diploma d’onore dei Caduti di Collio, un gesto bellissimo!
Quindi mi fermo anche per non tediare; avrete capito spero quelle parole, quel mio inizio nella presentazione del libro “un dono prezioso d’amore non di una persona singola ma di tutto un gruppo di amici giovani o meno giovani per il loro paese”, questo per me è un grande pregio e non è per venderlo che ve lo dico, compratelo perché vi divertite!
Io, ogni tanto lo sfoglio la sera, o magari davanti al mio computer guardo una fotografia e mi commuovo…, mi commuovo ricordando la mia terra….
Grazie!!!
Testo trascritto da Fedele Zanardelli