L’Osservatorio di Memmo – Seconda puntata

Seconda Puntata

Il 1°Settembre 1901 l’avv. Fabio Glissenti in occasione del 32° Congresso Alpinistico, ricorda fra i vari benemeriti bresciani come l’onorevole Zanardelli, l’Arici, il Cacciamali, Gabriele Rosa, l’Ugolini, il Cozzaglio che, con le loro ricerche scientifiche e storiche hanno illustrato tanta parte della plaga alpina della nostra provincia anche […]il sac. Bruni la cui costanza ed alacrità nello studio delle scienze meteorologiche e geologiche sono proseguite con pari amore dal R. Parroco di Memmo D. Giovanni Bonomini[…].

Dopo l’entusiasmo dell’inaugurazione sorgono inaspettatamente alcuni problemi a seguito della richiesta di ampliamento dell’Osservatorio.

Sono difficoltà delle quali non se ne capisce il motivo, oppure forse sono dovute a gelosia proprio dall’interno della sua parrocchia (fabbriceri).

Per un certo periodo, infatti, gli venne negata la possibilità di costruire quella caratteristica terrazza sul tetto, terrazza che fa ancora bella mostra di se al giorno d’oggi.

Vediamo come tali vicende sono riportate dal Ghidinelli.

Don Giov. Bonomini, scrive Ghidinelli, sembrava di aver fatto troppo poco fondando un Osservatorio e corredandolo di buoni istrumenti, progettò anche l’ampliamento di esso; ma allora sorsero alcuni a mettere innanzi ostacoli […] ma per la sua ferrea volontà e per l’appoggio di uomini seri, egli vinse, e nell’anno 1901 diede principio al lavoro dell’attuale terrazzo.

 

Ecco alcune corrispondenze a testimonianza di tali vicende:

Comune di Collio – fabbriceria Parrochiale di Memmo. Risposta alla lettera del 29 Aprile 1901

Oggetto: Fabbricato Canonico, Addi 5 Maggio 1901.

Al M.R. Sig.Bonomini Parroco di Collio, in risposta alla nota distinta a margine, si comunica alla R.S.V. quanto in appresso: ad unanimità di voti, si dà il parere negativo per la costruzione della terrazza sul tetto.

La scrivente amministrazione non sarebbe aliena d’accordare alla S.V. il permesso di costruire una stanza in legno sul solaio, e relativi mezzi di luce, quante volte però la S.V. garantisse coi modi voluti dalla legge d’essere responsabile d’ogni futuro danno che potesse nascere per tali rotture.

Con tutta stima I Fabbricieri MENSI – MENSI – TAVELLI

I fabbriceri si oppongono quindi inizialmente alla costruzione della terrazza, ma Don Bonomini ricorre alla prefettura che il 28 giugno 1901 risponde:

Prefettura di Brescia

OGGETTO: Costruzione di terrazza

Brescia, li 28 Giugno 1901.

Al Rev. Don Giov. Bonomini, Parroco di Memmo Fraz. Di Collio.

In relazione al ricorso da V.S. presentato, mi pregio farle conoscere che la Fabbriceria Parrocchiale locale ha dichiarato che con la costruzione di una terrazza in legno sulla casa Parrocchiale si verrebbe a facilitare la possibilità di incendi, aggravando i muri di un peso maggiore con danno del tetto.

Perciò la Fabbriceria stessa, mentre non ha creduto di annuire alla domanda da Lei presentata, non frapporrebbe ostacoli, ove la terrazza fosse costruita nell’orto attiguo.

Con osservanza

Il Prefetto f.Cova

Quindi la fabbriceria suggerisce di costruire nell’orto attiguo ma Don Bonomini ha amici importanti che fanno si che la prefettura disponga una perizia incaricando un esperto professionista.

Prefettura di Brescia

OGGETTO: Costruzione di una terrazza sulla casa parrocchiale

Brescia, li 14 ottobre 1901.

Al Rev. D. Giovanni Bonomini parroco di Memmo,

Ho comunicato il certificato 8 corr. del sig. Ing. Arcangeli alla fabbriceria invitandola a prendere in esame la nuova proposta di V.S. per la costruzione della terrazza da adibirsi a specula meteorologica e ho ragione di credere che la detta amm. ora non si opporrà all’attuazione di un’opera che torna di vantaggio alla scienza.

Mi riservo di comunicarle le determinazioni della pia causa.

Il Prefetto – f.Cova

Gli amici di Don Bonomini, sei mesi dopo, intervengono nuovamente con una “raccomandazione al Prefetto”:

R. ARCHIVIO DI STATO IN BRESCIA, 13 GIUGNO 1902

Signore Molto Reverendo,

Non ho creduto disturbare un’altra volta il Prefetto per raccomandargli l’Osservatorio di Memmo, poiché l’ing. Arcangeli mi ha assicurato di aver avuto affidamenti tali da rendere superflui ulteriori eccitamenti. Se tuttavia le rose promesse tarderanno a fiorire, non mancherò di ritornare presso il detto funzionario, che, del resto dovrò vedere quanto prima per altre faccende, e patrocinare così la causa sua e quella della scienza.

Con perfetta osservanza mi confermo

Dev.mo Avv. F.Glissenti

Nonostante l’interessamento di tanti la situazione non cambia.

Si decide di scrivere un appello ai deputati Bresciani segnalando i problemi e chiedendo nel contempo un loro interessamento presso la società Meteorologica Italiana onde questa abbia a concorrere con le spese.

Onor. Signore,

Il Rev. D. Giovanni Bonomini Parroco di Memmo, fondava colà nell’anno 1897 un Osservatorio Meteorelogico, sobbarcandosi naturalmente a molti sacrifici pecuniari[…]anche il Conte Cittadella Direttore Generale della Società Meteorologica Italiana accolse con gaudio la notizia della fondazione dell’osservatorio di Memmo[…] ma se il Rev. Bonomini vincendo mille ostacoli, superando tante difficoltà (perché studiò da se solo) ha saputo fondare a Memmo una Stazione Meteorica[…]non ha fatto tutto, gli mancherebbe ancora la torre, ove collocare gli istrumenti di precisione[…] a tale scopo il Direttore del suddetto Osservatorio ha già fatto approntare dal Sig. Arcangeli Ing. Camillo di Brescia il disegno dell’erigenda specula, il di cui compimento ammonterà a L.4000 circa[…] per incoraggiare l’opera del Rev. Bonomini[…] alcuni suoi amici, fanno caldo appello alla S.V. ill. perchè si compiaccia del suo valido appoggio presso la Società Meteorologica Italiana onde questa abbia a concorrere con un sussidio per un’opera così nobile e disinteressata.

LA COMMISSIONE

Ci volle infine l’intervento del Ministro Zanardelli, sempre prodigo e attento ai problemi di Collio, per dare il via libera finalmente alla concessione come si evince dall’articolo del prof. Beltrami sulla PROVINCIA del 19 agosto 1903: […]al disopra di Collio, in mezzo al verde e lussureggiante dei prati, l’occhio del forestiere, che giunge quassù in cerca di riposo e di fresco, scorge una chiesa con piccolo gruppo di case.

Da questo antico villaggio sembra che i forti e rudi triumplini guardino crucciosi il sottostante paese spogliato della sua vetusta semplicità dalla mano irriverente dell’uomo e trasformato in rinomata stazione climatica, dove le raffinate esigenze del lusso e dell’eleganza trovano il loro appagamento e non negano un piccolo posto anche alle abitudini più modeste della normale vita familiare.

Eppure anche lassù, continua l’articolo, è penetrato il soffio della vita nuova[…]il parroco di Memmo, don Giovanni Bonomini, […] erigeva nel proprio villaggio un Osservatorio, che fu solennemente inaugurato il 21 agosto 1899[…] questa stazione meteorica ottenne subito l’approvazione del patrio Ateneo, dalla Società meteorologica italiana, dal R.Ufficio centrale di meteorologia di Roma, dalla Sezione bresciana del Club Alpino, dalla Deputazione provinciale di Brescia[…] ma affinché le osservazioni fossero più sicure[…] era indispensabile che sorgesse una torre o piccola terrazza[…]

 

Di questa terrazza oggi s’è potuto iniziare la costruzione mediante un munifico sussidio accordato da S.E. Giuseppe Zanardelli, sempre pronto ad aiutare[…] ma per proseguire la fabbrica incominciata occorre che il generoso esempio sia imitato, occorrono ulteriori contributi da parte della provincia e degli enti morali[…] quindi l’appello dell’egregio sacerdote Bonomini, appoggiato da alcuni autorevoli suoi amici ed estimatori, merita la più benevola accoglienza in modo che l’iniziata costruzione della terrazza[…] possa concludersi.

Gli amici sono anche preoccupati del futuro dell’osservatorio: […] forse sarebbe opportuno che questo Osservatorio meteorologico, pur restando affidato alla sapiente direzione del sac. Bonomini, fosse nel medesimo tempo messo sotto la salvaguardia di un’istituzione o ente locale, in modo che le sue sorti fossero assicurate anche per il lontano avvenire[…].

Siamo nel 1904 (sono passati 3 anni dalla prima domanda di costruzione) e la terrazza è in fase di costruzione. Si legge sulla Sentinella Bresciana del 3 feb. 1904 a firma del prof. Papa di Desenzano: vi sono degli uomini che nel cammino della vita vanno con tanta compostezza ed umiltà […] e tra questi è da annoverarsi il Rev. Don Giovanni Bonomini, parroco di Memmo, il quale tra i monti pittoreschi della bella Valle Trompia[…] si dedica allo studio dei fenomeni della natura[…] e mentre l’alpinista lo visita per godere alla sfuggita la bellezza di quei luoghi e provare la serena ebrezza di una splendida mattina d’autunno, o melanconica dolcezza di un placido tramonto, il Bonomini, anche in mezzo ai disagi dell’inverno, anche tra l’imperversar dei nembi tra il tumultuar dei venti nota e studia, non disturbato che dalle pie occupazioni della sua missione di sacerdote[…] ed ora egli sta erigendo una piccola torre […]o almeno stava erigendola quando, or non è molto io ebbi l’onore di essere da lui condotto a visitarla; ancora mi sta impressa nella mente […]l’amore ch’egli dimostrava a questa sua istituzione e il timore che la mancanza di mezzi facesse ritardare il compimento di questa torre, divenuta ora tanto necessaria

La torre, come la vediamo attualmente, venne finalmente terminata.

FABIO LAZZARI per l’associazione culturale “Vivere la nostra storia”.

Fine seconda puntata. Continua

Ricerca storica e fotografie: Giovanni Cometti e Zanardelli Fedele