Il sentiero dei Minatori

Sentiero Minatori (n° 348)

Partenza: Miniera Tassara (m 763)
Interessi naturalistici: presenza di medoli ed esemplari di noccioli di straordinaria dimensione.
Periodo propizio: da giugno ad ottobre con la fioritura ai massimi livelli in luglio.
Difficoltà: media.

Perché parliamo di questo sentiero ottimamente descritto e gestito dal CAI di Collio? (vedi sito www.CaiCollio.it). E’ un sentiero che si presta ottimante ad un percorso culturale/didattico.

La nascita di gran parte del sentiero minatori si perde nel tempo, quando il ferro estratto nell’alta Val Trompia era trasportato in Val Sabbia e precisamente a Forno d’Ono.

Camminandoci dentro si ha l’impressione che le pietre e gli alberi sussurrino piano, raccontando una storia fatta di fatiche, di miserie, di imprecazioni da parte di chi transitandovi, sicuramente non per diletto, era impegnato in un duro lavoro.

Vita dura e sacrificata, quella dei contadini/minatori di una volta: i ritmi di lavoro non erano certo ritagliati sulla necessità e sulle possibilità personali, ma venivano imposti dall’incalzare delle stagioni e dalla variabilità degli eventi climatici.

Il trasporto del materiale ferroso “Ferrazze” avveniva con cavalli e/o muli (tale sentiero era chiamato Via Caalera, proprio perché praticato per trasportare il minerale a mezzo di animali da soma) fino al Passo Croce e quindi a Forno d’Ono.

La bellezza di questa porzione di tracciato sta sopratutto nel tragitto che da Piazze porta al Passo Croce. E’ un percorso a trincea che, serpeggiando nel bosco fitto, guadagna lentamente quota.

Altro tratto che merita una particolare attenzione (non è ancora tracciato in modo completo dal CAI) dal punto di vista storico e paesaggistico è quello che da Collio porta a Piazze (Strada alta) in quanto è citato sia in un documento datato 1857 dove sono riportati i medoli Oliva, Razzano, Stella, Re, Carcasso, sia in un documento del 1700 (relazione dei Deputati alle miniere del Consiglio dei Dieci – Venezia Archivio di Stato) dove è ritratta la miniera Re (calcificazione del minerale di ferro).

Questo segmento di strada è veramente bello e in alcuni tratti esiste ancora il selciato originale.

Spesso lungo il percorso, si trovano le “jal” ovvero piani creati artificialmente ed utilizzati per ottenere il carbone con la legna.

Ci sono tratti del sentiero che ben si adattano al caldo dell’estate, altri ai colori dell’autunno ed altri al paesaggio candido dell’inverno. Si alternano tratti quasi pianeggianti a tratti in salita. Lo si può accorciare o allungare a proprio piacere senza comprometterne la bellezza.

La vegetazione del sentiero

Il sentiero dei minatori si snoda sulla parte del versante orografico sinistro della Valle Trompia che va dalla Miniera Tassara fino alla località Trampolino a Collio V.T.

E’ questo un ambiente che, esclusi i prati di Piazze, è caratterizzato da pendii molto ripidi e scoscesi, tant’è che ha visto la presenza dell’uomo esclusivamente per l’approvvigionamento del legname.

Dagli anni 1950 in poi nei versanti sopracitati, dato l’abbandono dell’attività di ceduazione, è ripresa la crescita spontanea di piante che hanno infittito i boschi. Ed è per questo che ci sono esemplari di alberi di straordinaria dimensione. Si incontrano lungo l’escursione, ad esempio, noccioli (Corylus avellana) con tronchi di circa 30 cm.

La vegetazione è dominata dalla presenza di abeti (Picea excelsa) con sporadica apparizione di zone a faggio (Fagus sylvatica). Non è da trascurare, sopratutto nelle vicinanze dell’alveo del fiume Mella, la presenza di salici ed ontani, per citare solo le specie più diffuse.

Il sottobosco con poca luce non permette una facile diffusione delle specie erbacee. Si incontra comunque il ciclamino (Cyclamen purpurascens), il geranio (Geranium nodosum), il giglio (Lilium martagon), il narciso (Narcissus poeticus) e tante altre specie tipiche dei suoli acidi.

In conclusione è doveroso sottolineare che ciò che più affascina è proprio il sentire attorno a sé un habitat che da più di mezzo secolo non ha visto l’intervento dell’uomo.