
Riportiamo la prima punata dell’articolo sull’osservatorio di Memmo pubblicata sul bollettino della parrocchia di Collio nell’aprile 2012.
OSSERVATORIO DI MEMMO – prima puntata
Note di storia locale: Don Giovanni Bonomini e l’Osservatorio di Memmo – Prima puntata
La storia di Collio di per se ricca di importanti spunti è priva di continuità anche se, nelle sue caratteristiche principali segue, come è logico, quella più generale della Valle Trompia e di Brescia. Questo dell’osservatorio è uno degli episodi che la caratterizzano.
Interessante, per il meticoloso contenuto che ci permette una fedele ricostruzione storica degli avvenimenti, è il libretto, edito nel 1907 e di proprietà di Giovanni Cometti, dal titolo “Raccolta di note storiche ed inaugurali sull’Osservatorio meteorologico eretto in Memmo Collio Val Trompia dal M.R. Don Giovanni Bonomini” in cui l’autore Pietro Ghidinelli, ripercorre fino al 1907 la storia dell’osservatorio
Ma chi era Pietro Ghidinelli?
Pietro era figlio del dott. Bortolo Ghidinelli che per anni fu medico condotto di Collio e che, sulle orme di Don Bruni, ne continuò per un certo periodo l’opera.
Bortolo Ghidinelli nacque a Avenone in Valle Sabbia il 7 novembre 1823. Fervido patriota, s’arruolò nei moti del 1848 nel plotone degli studenti laureandosi poi nel 1857 in medicina.
La prima condotta fu Livemmo (Valle Sabbia) dove esercitò fino all’anno 1870 per poi passare a Collio dove esercitò fino all’anno 1889 quando, per ragioni di salute, si trasferì a Caino dove morì il 14 gennaio 1894.
Ebbe parecchi interessi. Ricoprì la carica di sopraintendente scolastico, si interessò e proseguì l’opera di Don Bruni nell’eseguire le osservazioni meteorologiche, coltivò lo sviluppo della stazione sanitaria Alpina di Collio ed infine fu poeta dilettante e collaboratore dell’Ateneo di Brescia.
Citiamo alcuni noti versi da lui scritti nel 1877, e relativi alla fonte idrica di San Colombano […]Su bevete quest’acque ferrose, Giovinette dal pallido viso: E vedrete rinascer le rose Che per morbi e patémi languir […]
Vediamo ora lo svolgimento degli eventi legati alla nascita dell’Osservatorio sviluppatesi sotto la direzione di Don Bonomini come li ha descritti Pietro Ghidinelli.
L’Osservatorio meteorologico di Collio, racconta nella sua prefazione il Ghidinelli, fondato dal compianto Sacerdote Don Giovanni Bruni (1873) e diretto poi dal mio defunto padre Dott. Bortolo Ghidinelli venne, da alcuni anni, trasferito sull’alpestre paesello di Memmo, posizione incantevole e opportuna per gli studi dell’atmosfera e della volta celeste.
Ora l’egregio Sacerdote Sig. Don Giovanni Bonomini, con l’ardente passione e rara competenza, assunse il non facile incarico della direzione dell’Osservatorio, ottenendo in breve tempo che questo Istituto venisse corredato da numerosi ed eccellenti istrumenti.
In seguito, si legge nella prefazione, ho avuto l’idea di raccogliere insieme scritti, pubblicazioni e recensioni riflettenti la fondazione, l’incremento ed il graduale sviluppo di questo osservatorio delle prealpi[…].
Leggiamo ora questa raccolta di articoli che va dall’inizio dell’attività a Tizio da parte di Don Bruni(1873) al 1899 (data dell’inaugurazione della sede di Memmo) sino al 1907 data di pubblicazione del fascicoletto in oggetto.
Nella “Sentinella Bresciana” del 16 e del 21 agosto 1899 si legge: Lunedì, 21 corrente, avrà luogo l’inaugurazione dell’osservatorio meteorologico di Memmo, sopra Collio fondato per iniziativa ed a spese di quel benemerito Parroco sac. Don Giovanni Bonomini, studioso, diligente e appassionato delle discipline naturali[…].
Sulla rivista della società Italiana di meteorologia di Torino il prof.Cav.Pio Bettoni, direttore dell’osservatorio di Salò scrive […]nell’anno 1873 in Tizio frazione del Comune di Collio, venne fondata una stazione meteorica, a spese dell’Ateneo e del Club Alpino di Brescia. Ne fu promotore e direttore il compianto Don Giovanni Bruni, cultore appassionato e valente delle scienze naturali, in memoria del quale fu murata una lapide sulla fronte della casa che è sede del Municipio di Collio.
Morto nel 1879 il benemerito Abate Bruni, venne sospesa ogni serie d’osservazioni, e trascorsero quasi diciotto anni, senza che nell’animo di alcun altro, nascesse e si maturasse il proposito di ripristinarle[…] gli apparecchi, coi quali il Bruni inaugurò le sue ricerche, erano andati dispersi o resi affatto inservibili[…]
Vediamo ora, sempre sullo stesso articolo, l’elenco delle personalità presenti il giorno dell’inaugurazione, che danno un’idea degli importanti legami instaurati da Don Bonomini[…] il prof. Pio. Bettoni, direttore dell’osservatorio meteorico – geodinamico di Salò che rappresentava il comm. Pietro Tacchini, direttore del Regio Ufficio di meteorologia e geodinamica, l’Avv. Fabio Glissenti, presidente della sezione del CAI di Brescia, il cav. Luigi Cicogna in rappresentanza dell’Ateneo di Brescia, il cav Conte ing. Corniani consigliere provinciale del mandamento, il cav. Ravenna presidente della Camera di Commercio ed Arti di Modena, i consiglieri comunali di Collio signori Giuseppe Lazzari e Bernardo Bruni, il Preposto D. Macigoli, il medico del luogo dr Bonetti, il segretario municipale Vivenzi, il maestro Morandi, il comandante la brigata delle RR.guardie di Finanza (siamo nel 1899 e Collio è terra di confine) e molti altri.
Anche la stampa era degnamente rappresentata da: Sentinella Bresciana, il Cittadino, la Provincia di Brescia, Perseveranza, il Corriere della Sera, la Sera, il Resto del Carlino ed altri ancora.
Don Bonomini […]fece brevemente la storia della stazione meteorica da lui fondata poi il discorso passò al prof Pio Bettoni che accennò alle difficoltà incontrate dal sacerdote […] sfornito di mezzi adeguati, sprovvisto d’ogni guida che gli insegnasse l’arduo cammino della scienza[…] poi intervenne l’avv. Fabio Glissenti presidente della Sezione bresciana del Club Alpino e, a seguire, il cav. conte Corniani, consigliere provinciale ecc..
A questo punto come era (ed è ancora tradizione) ebbe luogo un banchetto, in una sala delle scuole di Memmo, offerto per l’occasione, da don Bonomini che fu, come cita l’articolo, rallegrato dalla banda musicale di Collio[…].
Il conte Antonio Cittadella Vigodarzere, presidente della Società meteorologica italiana (che nell’occasione aveva invitato un telegramma) scrisse sullo stesso numero[…] Sono ben lieto di annunciare ai nostri egregi colleghi, che sono affezionati con me all’insigne opera del Padre Denza, come la Società nostra anche quest’anno aumenti il numero dei suoi osservatori[…] l’Osservatorio è situato a 1010 metri sul livello del mare[…] è fornito di tutti gli istrumenti necessari per le osservazioni dirette[…]
Il Ghidinelli, continua citando il giornale “Il cittadino di Brescia” […]Memmo si può ben dire una sentinella avanzata dell’esercito di stazioni meteorologiche che vanno coprendo l’Italia[…] morto Don Giov. Bruni, anima di sacerdote e di scienziato che le ore libere dal suo ministero con tanta passione dedicava alle discipline scientifiche, poteva temersi che l’opera e l’esempio suo non trovassero imitatori[…] ma un altro volonteroso sacerdote doveva raccogliere così prezioso patrimonio[…]
Ieri, continua il giornale, era giorno di festa pel pittoresco paesello: una processione piena di quel fervore e di quella fede che si trovano così forti nei nostri monti precedette la famigliare inaugurazione dell’Osservatorio, riuscita così simpatica senza lo sfoggio delle solite convenzionali formalità, davanti a uno stupendo panorama[…]
E ancora, il Ghidinelli, citando la “Sentinella Bresciana” continua […] per chi non ricordasse, Memmo è tra i paesi più alti della nostra Valtompia […] tra vette rispettabili, a circa mezz’ora dalla incantevole stazione climatica di Collio, s’adagia il piccolo borgo montano di Memmo[…] era in festa ieri l’alpestre borgata quando arrivammo lassù, con molti e cospicui invitati, per due avvenimenti concomitanti: la sagra annuale del luogo e la inaugurazione del nuovo Osservatorio meteorologico[…] l’Osservatorio s’innalza sopra una loggetta eretta all’altezza dell’ultimo piano nella casa parrocchiale ed è dotato di tutti gli strumenti necessari, compreso il sismografo che lo studioso prete fece costruire da sé dietro disegno e suggerimento del prof. Pio Bettoni di Salò[…] ed è in quel modesto tempio della scienza meteorologica che Don Bonomini passa l’ore lasciategli libere dal suo ministero[…]
A mezzodì continua l’articolo, al roccolo Zanardini(?), una specie di sperone ombreggiato da alte piante che s’allunga e domina tutto il vallone di Collio in fondo al quale scorre il Mella costeggiato dalla strada che risale ed attraversa la valle, convennero gli invitati di Don Giovanni Bonomini […]….che narrò come gli fosse sorta l’idea geniale di fondare l’Ossevatorio […] il Conte Corniani disse belle parole per la festa scientifica cui fu chiamato ad assistere e mandò un saluto alla memoria di Don Giov. Bruni, il prete popolare e caro a tutta la Valtrompia[…] ed all’atto di sturare infine dell’ottimo e frizzante Canelli, quasi preleggendo il pensiero d’ognuno, in luogo dei soliti brindisi, Don Giovanni Bonomini fe’ intonare dalla giovane banda di Collio la marcia reale che fu bissata tra gli applausi […]così si chiuse la gaia e stupenda giornata che quei valligiani apersero colla processione e l’inno della fede, chiudendola con quello alla civiltà, alla scienza, alla patria ed al Re.
Altri quotidiani come la Provincia di Brescia, Il Bene di Milano, aggiornano i lettori sull’avvenimento e non mancano importanti testate nazionali come il Corriere Della Sera che scrive […]nell’alta Val Trompia, a circa mezz’ora dalla rinomata stazione climatica di Collio, in una insenatura erbosa tra le pinete e gli abeti s’eleva il minuscolo paesello di Memmo dove ieri venne inaugurato l’Osservatorio meteorologico eretto per cura del parroco don Giovanni Bonomini[…].
Il Resto del Carlino di Bologna, a firma del dr.Bruzzo, oltre che citare l’avvenimento si sofferma sulla successiva serata trascorsa a Collio.
E’ interessante notare in questo articolo quale sia stato signorile l’ambiente di Collio in quel periodo. Si legge infatti […]il prof. Bettoni, invitato da alcuni suoi amici, alla sera tenne giù a Collio, in una sala dell’albergo Macignoli, una conferenza su Antonio Stoppani a beneficio dei poveri del paese. È inutile dire che l’insigne professore seppe tratteggiare in forma smagliante la bella e simpatica figura dell’illustre geologo lombardo e riscuotere alla fine vivissimi applausi da parte del numeroso e colto uditorio, che per due ore circa prestò la massima attenzione alla parola facile ed elegante dell’oratore. Pose termine alla serata, che certo fu tra le più belle trascorse in questa pittoresca stazione climatica, un pò di musica. Il prof. Vincenzo Pisani di Lodi e la sua gentile figliuola, già ottima pianista, eseguirono con ammirabile perfezione uno sceltissimo programma[…].
Certo, come si nota, erano altri tempi perché se vogliamo descrivere con un gergo attuale possono definirsi “snob e con la puzza sotto il naso”.
Fine prima puntata