
La vecchia seggiovia
Si parte e si arriva da fermo sulla moderna seggiovia di Collio – così titolava un articolo apparso sul Giornale di Brescia nel maggio 1956 e poi proseguiva -finalmente la tanto attesa seggiovia di Collio è pronta, annunciata a più riprese, tanto che la gente era quasi stufa di sentirne parlare, stavolta viaggerà! Sembra incredibile a dirsi ma la colpa di tanto ritardo è da attribuirsi esclusivamente alla perfezione e alla bellezza dell’impianto.

Costruita su brevetto svizzero dalla Giovanola-Fréres, concessionaria la CITA di Milano la seggiovia di Collio era l’unico tipo di impianto in Italia con partenza e arrivo da fermo, con cabine biposto ad aggancio automatico e una portata di molte persone-ora. Le operazioni preliminari di collaudo si svolsero nella primavera del 1956 alla presenza dei tecnici dell’ispettorato della motorizzazione civile di Milano e dell’ ufficio di Brescia, nei mesi successivi avvenne il collaudo definitivo.
A far parte della commissione ministeriale per il collaudo prima dell’apertura al pubblico venne designato il Generale Umberto Nobile (il trasvolatore del Polo) che presso il ministero dei trasporti, come valente tecnico, era stato anche il relatore del progetto di Collio.
Di una seggiovia a Collio si era iniziato a parlarne molti anni addietro, una prima domanda era stata inoltrata al Ministero dei trasporti addirittura prima della guerra, un mese dopo -si dice -l’inaugurazione della slittovia del Maniva avvenuta nel febbraio 1937, per la sua realizzazione passarono quindi quasi circa vent’anni.

In data 8 novembre 1950 venne costituita nel palazzo della Loggia a Brescia la società SITAV (Società Iniziative Turistiche Alta Valtrompia); scopo di tale società era quello di “valorizzare e sviluppare turisticamente la zona dalla quale ha origine il fiume Mella”. A presiedere il sodalizio venne chiamato l’avvocato Luigi Dall’Oro appassionato amico di Collio e realizzatore dinamico di varie iniziative edilizie; come consiglieri vennero eletti il cav. Foresti già presidente dell’Ente provinciale per il turismo, il dott. ing. Bauer consigliere delegato della TEB, il geom. Renzo Paterlini, presidente dell’Azienda autonoma di Collio e il sig. Guglielmo Paterlini, assessore per il comune di Collio. Il primo obiettivo che i promotori della neonata società si erano prefissati era appunto quello della costruzione di una seggiovia così -da dar corpo ai progetti e di creare in Collio e nei suoi dintorni un attrezzatura sportiva e turistica capace di sfruttare per l’inverno e per l’estate la bellezza e l’idoneità dei luoghi e soprattutto la favorevolissima positura a soli quaranta chilometri da Brescia-. Principali sostenitori e animatori dell’iniziativa furono il sindaco e l’amministrazione comunale di Collio, che trovarono appoggio e comprensione anche da parte del sindaco di Brescia che con il geom. Renzo Paterlini si prodigarono per quest’opera che possiamo definire grandiosa per quei tempi (basti solo pensare alle difficoltà per il trasporto dei materiali in quota che poteva avveniva solamente a dorso di mulo o con l’ausilio di rudimentali teleferiche).
La spesa venne preventivata in 25 milioni di lire (saliti a circa 80 milioni a fine lavori) e previsto un funzionamento dell’impianto per circa quindici anni con l’impiego fisso di una decina di persone.
Ma torniamo al 1956, il 29 luglio alla presenza di autorità civili e militari avveniva l’inaugurazione ufficiale e l’apertura al pubblico della moderna seggiovia di Collio, presenti all’evento lo stesso Generale Nobile e la popolazione di Collio che schierata sul piazzale antistante la sta

zione di partenza commentava in maniera gioiosa e entusiastica la messa in funzione del nuovo avveniristico impianto.

Le comodissime cabine, prosegue il Giornale di Brescia, accolgono una coppia di viaggiatori in perfetto agio. Gli impianti di segnalazione sono tanto moderni, c’è persino il semaforo. La partenza di ogni cabina avviene solo quando questo segna verde, con il rosso si sta fermi e tutti i viaggiatori a coppie di due a due salgono da fermi e possono accomodarsi a proprio agio. Il tragitto avviene poi senza scossoni con un frullio leggero e alla massima velocità consentita per questi tipi di mezzi di locomozione, due metri e mezzo al secondo.
Le caratteristiche della seggiovia di Pezzeda, continua l’articolo, sono le seguenti: partenza a quota 825 metri e arrivo a 1320 metri sul livello del mare al Roccolo delle Crispe.
Il tragitto si compie in soli sette minuti e mezzo con una portata di 400 persone all’ora a cui potrà far fronte, nelle domeniche di punta, una qualsiasi richiesta di pubblico.
La stazione di partenza è comodissima ed è sistemata in modo superbo, all’inizio della strada per San Colombano, vicino al fiume Mella.
Nel 1984, dopo ventotto anni di onorato servizio (quasi il doppio rispetto a quelli preventivati durante le fasi di progetto e realizzazione), con migliaia di sciatori ed escursionisti trasportati sui campi di sci e nelle pinete di Pezzeda la seggiovia viene definitivamente consegnata alla storia, l’impianto viene smantellato e sostituito con una più spartana biposto a morsa fissa Nascivera tra l’altro già usata. L’unico ricordo di quella che fu la “gloriosa” seggiovia di Collio, la prima di questo tipo in Italia e all’avanguardia in Europa, fa ancora mostra di sè in qualche giardino di Collio con le rosse telecabine usate come dondolo per i bambini.
Fedele Zanardelli