
Questa pubblicazione vuole rappresentare un ricordo ed un riconoscimento per coloro che 50 anni fa, hanno saputo interpretare i nostri sentimenti anticipandoli con rara sensibilità.
Il filo conduttore di tutto il racconto è racchiuso nel titolo del terzo capitolo: le pietre parlano; il libro intende essere una sorta di vademecum del viaggiatore che amante delle passeggiate percorre i nostri monti.
A volte i racconti di storia locale possono risultare un pò noiosi, ma se la storia stessa si collega a testimonianze ancora vive sul terreno, ecco che forse è possibile trasmettere un interesse maggiore.
Si è così colta l’occasione per parlare di miniere, di minatori e di Medoli; La lapide a ricordo di una tragedia in miniera è stata l’occasione per descrivere questo lavoro; la trincea o la postazione blindata della mitraglia hanno rappresentato l’occasione per rievocare la guerra 15/18 e la dedica di un tratto del sentiero dei minatori da noi restaurato e che Tonassi ha fortemente voluto dedicare a Gaetano Castglione è servito a ricordare i periodi della guerra partigiana.
Le lapidi rievocano anche personaggi celebri del passato come Don Bruni, ottimo botanico, e l’Abate Bianchi, amico del Foscolo.
Insomma con questo volume abbiamo inteso descrivere le bellezze e la cultura di Collio, i nostri sentieri, le nostre montagne, non facendo mancare notizie anche inedite sulle nostre origini.
Non ultimo una dedica speciale agli alpini, ai quali siamo legati sia per cultura che per tradizione, e con i quali abbiamo posato nel 1961 la croce del Maniva, e ad una figura molto importante per Collio: Mons. Bonomini cappellano capo del 4° corpo d’armata Alpino e co-fondatore della Sottosezione CAI di Collio.
Don Bonomini è una figura che vorremmo fosse rivalutata e meglio conosciuta dalle nuove generazioni di Alpini.
Per questo speriamo di aver offerto il nostro piccolo contributo, lasciando ai lettori il giudizio finale e inappellabile a questo lavoro.